
I Computer Generated Influencer (CGI) sono creature digitali che posano per stilisti, fanno yoga, producono musica, indossano spanx e sono invitati sui red carpet più importanti... ma non sono umani, sono un mix di stringhe di codice in grado di guadagnare engagement rate da record e fanbase da milioni di views su Instagram, tanto da orientare gli utenti in fatto di lifestyle, fashion, gaming e molto altro. Che ci piaccia o no, sono destinati a restare e a giocare un ruolo importante nell'influencer marketing del futuro.
Lil Miquela, Blawko, Bermuda o la super model Shudu Gram, sono solo i primi ad aver rubato i riflettori agli influencer umani più noti. Il mondo costruito intorno a loro è abbastanza reale da generare contenuti commerciali da promuovere, pubblicano selfie e indossano abiti sponsorizzati ed è per questo che, fin da subito, aziende come Balmain, Calvin Klein, Prada e Balenciaga hanno deciso di investire in campagne di influencer marketing con CGI.
Come tutti gli influencer, anche i Computer Generated Influencer, hanno una propria personalità e quindi preferenze di brand con cui collaborare. Lil Miquela, ad esempio, con il suo viso tempestato di lentiggini e la sua coscienza sociale, è adorata da 1,8 milioni di follower ed è stata nominata nella classifica "Most Influential People on the Internet 2018" del Times.
Perché i brand decidono di investire su di loro? Semplice, perché anche se non sono umani, gli utenti hanno piena fiducia in loro e non sembrano far più tanto caso al fatto che non siano reali. Anche se nascono come surrogato e imitazione della realtà, non disturba troppo gli utenti e per queso, più si avvicinano alla realtà, più diventano popolari.
Creare un personaggio vuol dire avere pieno controllo della narrativa. Brud, l’agenzia che detiene la paternità di tre dei più famosi Computer Generated Influencer, tesse una trama molto vicina a quella di un reality show, facendoli interagire, frequentare tra loro e persino litigare.
Non troppo tempo fa Bermuda è stata accusata di aver hackerato il profilo di Lil Miquela, cancellando tutte le sue foto. Dopo l’accaduto Lil Miquela sembra aver avuto una crisi esistenziale, che l’ha portata a riflettere sul fatto che, prima di questo accaduto, non si era interrogata su cosa significasse davvero essere un umano.
Queste creature ci ricordano i tempi in cui giocavamo a creare i nostri avatar virtuali, ma rendono anche la tecnologia più vicina a noi, mostrandoci qual è il vero futuro del tech. C’è solo un piccolo dettaglio che non dobbiamo dimenticare, hanno una coscienza ma non hanno anima. La linea tra fantasia e realtà dovrebbe essere chiara, aiuterebbe a tenere la realtà ben ancorata.
Bodyshaming e Computer Generated Influencer
I CGI aprono un importante dibattito su uno dei movimenti che più stanno prendendo piede sui social network: la lotta al body shaming, volta ad apprezzare il proprio corpo in tutte le sue parti, difetti compresi. Perché i Computer Generated Influencer sono chiamati in causa quando si parla di body shaming? Perché di fatto i brand possono modellare il fisico dei CGI sulla base dei propri desideri e delle proprie esigenze. Da un lato, infatti, anche i brand hanno espresso il desiderio e la necessità di dare maggiore inclusione alle diversità, optando per campagne unconventional, dall’altro ci sono ancora molte persone e utenti sui social network che amano foto iper ritoccate e "perfette".
Who watch the CGI?
Si prevede che industria dell’influencer marketing varrà 20 miliardi di dollari entro il 2020 si rende quindi resta fondamentale che le autorità competenti regolino tutta la pubblicità che viene generata dagli influencer. Al momento non è ancora chiaro come si regolino le attività di advertising degli influencer umani... figuriamoci di quelli creati dal computer. Attualmente, infatti, non è stata realizzata nessuna norma che determini il responsabile dei contenuti sponsorizzati da parte dei CGI.
"I don’t mind that she’s not real. In fact, I find it life-changing," said 17-year-old @haileyygoinesnowhere over DM. "Miquela taught me that you can be whoever you want to be." @lilabby13, who is 15 years old, agrees, telling me: "She [Miquela] is a great influencer because she shows people that you can be anything, and still be loved. She doesn’t care what people have to say about her being a robot, she just stays herself and many people need that."