
L’influencer marketing è una strategia oramai affermata e dalle solide basi. Ma rimane tuttora vittima di alcuni fraintendimenti da parte di chi conosce poco la materia.
Gli influencer (e insieme a loro i content creator), sono ancora visti con occhio critico ed una certa diffidenza: abbiamo sentito spesso sentir dire che sono persone che non lavorano, che sono famose per essere famose e che si divertono a fare viaggi in giro per il mondo e postare foto senza pensare a ciò che fanno. Come se produrre materiali video o fotografici quotidianamente, ingaggiando migliaia se non centinaia di migliaia di persone sui social media, non necessitasse di un impegno costante e una forte creatività.
Non tutti gli influencer sono celebrity
Un altro fraintendimento molto comune è quello di paragonare celebrity, influencer e content creator come se fossero la stessa cosa. Ecco che ci troviamo alle volte a discutere con gente che odia Kim Kardashian e per questo non si fida dell’influencer marketing, non riuscendo però a comprendere che Kim non è affatto una influencer ma una celebrity, ovvero una persona già famosa che sfrutta la propria fama per fare, sì, endorsement, ma non è certamente la sua fonte di reddito primaria. Da sempre le celebrità sono state utilizzate dal marketing per promuovere prodotti facendo da testimonial e, nonostante il confine tra influencer marketing ed endorsement si sia fatto più labile nel corso degli anni, rimangono due attività differenti.
Collaborare con una celebrity può essere anche estremamente dispendioso in quanto le loro parcelle possono essere di diverse centinaia di migliaia di dollari mentre quelle di un influencer, per quanto famosi e seguiti possono raggiungere cifre massime tra i 10 e i 18 mila dollari. Da una recente ricerca infatti si può vedere come Huda Kattan, beauty influencer, si posiziona al primo posto tra le influencer più pagate al mondo con collaborazioni che vengono a costare 18 mila dollari per un singolo post.
Content creator o influencer?
Sebbene le due attività sembrino essere molto simili - e alle volte lo sono, in quanto i due termini non si escludono a vicenda e possono coesistere - c’è una differenza tra fare l’influencer ed essere un content creator. Riuscire a comprendere questa differenza è fondamentale per un’azienda che intende collaborare con un influencer (o un content creator). Queste due professioni occupano due posizioni diverse nella strategia di promozione di un brand e sono diverse le caratteristiche su cui si fa leva durante una collaborazione.
Una collaborazione con un influencer si istituisce per sfruttare la sua influenza e la sua audience, invece una collaborazione con un content creator si basa principalmente sulla sua creatività.
Chi è il content creator?
Il paragone sembrerà azzardato ma i content creator sono gli artisti del web. Per metterla in termini più terreni, i content creator sono dei creativi. Che producano video, fotografie oppure scrivano blog, la loro principale caratteristica è quella di creare dei contenuti. Ovviamente direte voi.
Oggigiorno le aziende fanno marketing in modo diverso rispetto a qualche anno fa. Sempre più spesso si comincia ad avere una sezione marketing all’interno della stessa azienda e non ci si affida più alle agenzie per sviluppare nuovi progetti di comunicazione. Nell’ultimo decennio il content marketing si è affermato come una delle strategie di maggior successo grazie al rapporto più stretto che si è venuto a creare con i consumatori. Con i contenuti si andava a rispondere a delle effettive domande del proprio pubblico veicolandolo verso il proprio marchio.
Entra in gioco qui il content creator. La necessità di contenuti sempre nuovi e originali non sembra arrestarsi. Il content creator può quindi inserirsi in questo quadro come un nuovo operatore che grazie ai propri contenuti creativi riesce a ingaggiare in modo sempre nuovo i “vecchi” consumatori. Ciò che esso crea però non viene veicolato solo attraverso i suoi canali social ma anche attraverso tutte le piattaforme proprietarie dell’azienda (non solo social, ma anche sito web o campagne online e offline). Infatti sono molte le agenzie che in questo momento stanno sviluppando nuove forme di contratto tra aziende e content creator per lo sfruttamento delle immagini sui più vari canali.
Per un’azienda collaborare con un content creator può essere un canale preferenziale per sviluppare nuovi approcci creativi al proprio brand.
Cos'è un influencer?
Uno dei paragoni più calzanti per il ruolo che svolge un influencer è quello del canale di distribuzione. È vero che sono persone con le quali si collabora ma essenzialmente l’interesse di un’azienda in questa tipologia di collaborazione è una: l’esposizione ad un pubblico molto ampio ma estremamente interessato.
Come oramai sappiamo gli influencer sono persone che grazie ad un lavoro certosino (ma c'è anche chi sfrutta delle scorciatoie) sono riuscite a diventare influenti in una specifica nicchia di mercato: dal beauty al fashion, dal gaming al travel. Proprio grazie a questa posizione che si sono creati riescono ad influenzare in modo evidente i consumi dei propri follower. Molto spesso le persone provano un nuovo brand dopo che un influencer na ha iniziato a parlare, con una collaborazione retribuita o anche per semplice e genuino apprezzamento dei prodotti o servizi di tale marchio.
A differenza del content creator però gli influencer sono protagonisti in primo piano della propria comunicazione. Ci mettono la faccia. In tutti i sensi. Ed è proprio questo aspetto umano e intimo che diventa il pregio fondamentale della collaborazione con un influencer.
Conclusioni
Content creator e influencer sono due attività separate ma non completamente distinte. Un content creator può utilizzare la rete e i social per proporre e promuovere le proprie creazioni e nel tempo guadagnarsi follower con cui instaurare un dialogo personale e intimo. Viceversa un influencer, in quella che molte volte è una naturale evoluzione del proprio ruolo, può cominciare a creare contenuti sempre migliori per riuscire ad ingaggiare maggiormente il proprio pubblico di fan oppure.
Un brand però deve essere ben consapevole della figura con cui collaborare. Un rapporto chiaro, con delle linee guida ben delineate aiuta sia il content creator, o influencer, con cui collaborare nel raggiungere l’obiettivo prefissato sia l’azienda a mandare un messaggio coerente con la propria immagine. Per avere altre informazioni sulla selezione del giusto collaboratore leggi la nostra guida alla selezione del giusto brand ambassador.
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