
Attivare un programma di influencer marketing pone un brand in un approccio paid media verso la creazione di contenuti e interazioni. Per questo è utile continuare questo approccio amplificando la visibilità del contenuto che ha visto la collaborazione con un content creator.
Bisogna considerare che quando si collabora con un influencer si lavora con un personaggio che ha dalla sua un pubblico specifico e interessato ai contenuti prodotti, ma non sempre raggiungibile nella sua interezza in maniera organica. Andare a supportare l’attività del creator con una promozione a pagamento su molteplici canali può portare a raggiungere una visibilità più ampia, con alcuni vantaggi sia per il brand che per lo stesso creator.
Ecco i tre vantaggi principali.
- Migliorano i KPI di Reach e Impression
- Maggior controllo e visibilità
- Crescita del profilo del talent
Alcuni dei dati demografici che analizza il nostro software Relations.
A. Migliorano i KPI di Reach e Impression
Andando a “boostare” o, secondo la traduzione di Facebook, “mettere in evidenza” il contenuto di un talent con cui si collabora si può amplificare la portata di tale contenuto permettendogli di raggiungere un pubblico maggiore. Per esempio, grazie al branded content tool di Facebook è infatti possibile collegare direttamente il post del creator con il brand con cui sta collaborando, per far sì che l’azienda possa spingere la distribuzione del post in modo diretto.
Sicuramente il vantaggio più ovvio del promuovere il post di un talent con cui si collabora è che si registrerà un netto aumento di impression e reach.
Quello che è il potenziale principale della amplificazione a pagamento è quello di raggiungere un pubblico nuovo e più grande rispetto a quello raggiungibile in organico dal profilo influencer.
B. Maggior controllo e visibilità
Ampliare il pubblico di riferimento di un contenuto influencer non solo permette di guadagnare visibilità e considerazione di marca ma permette soprattutto di raccogliere una mole maggiore di dati e soprattutto di controllarne la performance.
Grazie ai tool per la gestione delle inserzioni di Facebook è infatti possibile proporre il contenuto a una platea di pubblico rilevante. Selezionando tra i numerosi filtri, dal luogo all’età, dal genere agli interessi, che sono a disposizione potrai fare in modo che il post del creator arrivi a quelle persone che veramente sono importanti per il tuo business, e che convertono più facilmente.
Possiamo anche delineare le fasce d’età e di genere che si sono dimostrate più o meno interessate al contenuto del post, e quelle che hanno interagito di più.
Un altro aspetto molto importante è la possibilità di estrapolare direttamente metriche attraenti di CPC o CPA specifico per quel contenuto, sia in proporzione al budget di distribuzione che al budget di creazione.
Non solo. Se si lavora in modo proattivo è possibile fare tutti gli aggiustamenti del caso in fase di distribuzione: una certa fascia di età non interagisce abbastanza? Iniziamo dal controllare se il motivo è perché non viene raggiunta dal post oppure se non è interessata. Sarà quindi possibile modificare la propria strategia di conseguenza. Nella distribuzione paid ci sono ancora tutte le potenzialità del social influencer marketing unite alle potenzialità del digital advertisement.
C. Crescita del profilo del talent
Un dato da non sottovalutare. Quando si promuove il post di un talent non solo si espone il proprio brand ad un nuovo pubblico ma si espone lo stesso creator a questa audience. Se il contenuto prodotto risultato dalla collaborazione tra brand e influencer è valido, avvincente e divertente, ma soprattutto di qualità, è estremamente probabile che non solo il brand ne possa beneficiare ma che lo stesso creator lo possa fare.
Quindi se il creator riuscirà a registrare una crescita dovuta proprio alla sponsorizzazione (dai dati di analisi di Instagram è possibile sapere quanti nuovi follower hanno cominciato a seguire il profilo da un post) sarà sicuramente invogliato a collaborare con te. Molto spesso per i profili molto conosciuti è difficile riuscire a guadagnare nuovi follower. I momenti in cui si registrano il maggior numero di nuove acquisizioni sono spesso quelli che coincidono con degli eventi esterni al loro profilo: un articolo di giornale, un’apparizione televisiva come pure un’apparizione sui canali di un altro influencer affine. La distribuzione paid posiziona quindi il profilo sotto una luce maggiore per cui sarà più probabile che questo riesca a crescere in modo organico. Il paid media del brand diventa quindi earned media per il creator.
Conclusioni
Distribuire a pagamento un contenuto influencer porta con sé degli indubbi vantaggi, audience allargata ma comunque in target, maggiori possibilità di monitoraggio e controllo come un’indubbia crescita di rilevanza e follower. Con un approccio in ottica di integrazione tra produzione e distribuzione il brand si muove all’interno dei tre anelli owned, paid ed earned media, riuscendo a capitalizzare al meglio le potenzialità di tutti e tre i canali. Non bisogna aver paura del social marketing come non bisogna aver paura dell’advertisement digitale. Insieme possono raggiungere risultati esponenzialmente migliori.
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