
Fotografa e giornalista, ha fatto della sua più grande passione un lavoro, lei è la Travel Influencer: Sara Izzi.
Tra un viaggio in aereo e l’altro, Sara ha risposto alle nostre domande, e abbiamo scoperto che, dietro così tanto coraggio avventuroso, si nasconde anche un po' di timidezza. Pronti per viaggiare con lei?
Ciao Sara, siamo curiosi di sapere come sei diventata una travel influencer.
Beh, diciamo che è iniziato tutto da quando, nel 2014, ho deciso di lasciare il mio piccolo blog personale (Cuor di seppia), per aprirne uno interamente dedicato ai Viaggi e al Lifestyle, The Lost Avocado, contando sul fatto di vivere all’estero e di viaggiare davvero tanto. Ho iniziato a scrivere, a pubblicare video grazie alla collaborazione col videomaker Timur Tugalev e a farmi conoscere. La qualità dei contenuti ha fatto tutto il resto...
Perché "The Lost Avocado"?
Ricercavo un nome che suggerisse qualcosa di esotico (da qui l’avocado) e l’idea che abbiamo noi del viaggio, cioè quella di doversi perdere, di essere per l’appunto “lost”, per poter arrivare a conoscere davvero un posto nuovo del mondo. Quelli che seguono itinerari prestabiliti sono turisti, quelli che si “perdono” per noi sono i veri viaggiatori. E poi il nome di un blog deve essere curioso e non passare inosservato e “The Lost Avocado” non si dimentica facilmente.
Ogni viaggio è un’esperienza diversa ma qual’è quello che porti nel cuore?
Penso il più bel viaggio sia stato quello in Kirghizistan avvenuto lo scorso anno e che ci ha portato in TV, a parlare di questo Paese bellissimo nella trasmissione “Il Mondo Insieme” di Licia Colò, e a vincere addirittura il National Geographic Photography Award lo scorso febbraio, grazie al video Lost in Kyrgyzstan, che abbiamo realizzato con Timur al ritorno dalla nostra avventura in Asia Centrale.
LOST IN KYRGYZSTAN - 4K from The Lost Avocado on Vimeo.
Chi sono e quanti sono i tuoi follower?
Abbiamo un audience ben definito di follower, per lo più sono giovani adulti dai 25 ai 34 anni, egualmente divisi per sesso (anche se mi sarei aspettata molte più lettrici donne) e quasi tutti italiani, anche se con i canali Vimeo, Youtube ed Instagram si riesce a raggiungere anche un pubblico più internazionale. Chi mi segue è in assoluto interessato ai viaggi e all’avventura, ma anche al “glamour” che la vita di un digital nomad porta con sé.
Il miglior consiglio che tu abbia mai ricevuto?
Il consiglio più bello che io abbia mai ricevuto è quello di credere nella mia timidezza e di non abbandonarla mai. Non sono mai riuscita a metterla da parte e ancora oggi faccio fatica a non arrossire nelle occasioni più ufficiali, ma alla fine riesco a vederla come un punto di forza. Il consiglio, o meglio, l’incitamento che tengo sempre a mente e che mi ripeto come un mantra ogni giorno è: “Cosa faresti se non avessi paura”?
Che consiglio daresti a un brand che vuole collaborare con te?
Di non inviare mail copia-incolla, di scrivermi a grandi linee di cosa tratti il progetto che hanno in mente già dall’inizio e di considerare il lavoro del blogger/influencer come un lavoro, appunto. E vi assicuro che ci sono tanto lavoro, passione e dedizione dietro ogni mio articolo, viaggio, progetto…
Hai visitato molti posti nel mondo, qual è quello che preferisci di più?
Domanda difficilissima. Mi sono sempre sentita a casa ovunque e ho nel cuore Stoccolma e New York dove ho vissuto nel 2010 e nel 2012, ed Edimburgo, dove vivo ora. Eppure, direi l’Italia. Non c’è posto al mondo tanto meraviglioso e vibrante e magico come il Bel Paese per me.
Il tuo rapporto con Instagram?
Mi piace Instagram! Penso sia un ottimo canale per chi ama la fotografia e lo storytelling come me e vuole farsi conoscere sul web. Tuttavia, non lo considero come molti grandi Influencer l’unica “vetrina” a cui affidare le proprie storie, ma lo considero, così come gli altri social, di supporto al canale principale che per me resta il blog. Magari un giorno il mio account Instagram crescerà così tanto da farmi ricredere... Che dite?
Puoi svelarci il tuo prossimo viaggio?
Sono rientrata ieri da Parigi, ho appena acquistato un volo per Roma (passerò il Natale in Italia quest’anno), e so che uno dei prossimi viaggi mi porterà in Uzbekistan. Per il resto, ci sono tanti progetti in ballo che spero di potervi svelare presto…
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