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L'evoluzione delle frodi su instagram

31 May 2018

I follower sono la rappresentazione numerica di quanto siamo importanti sui social. Negli anni si sono sviluppate diverse tecniche per aumentare il proprio seguito, tra cui una vera e propria compravendita di fake follower e bot per aumentare l’engagement.

Si chiama Devumi ed è una delle più “importanti” aziende che promette di guadagnare follower ed engagement grazie alle loro magiche tattiche di digital marketing. Nata principalmente per promuovere account su Twitter, l’azienda si è allargata ad altre piattaforme come YouTube, SoundCloud, Vimeo e addirittura LinkedIn. "Ma non è tutto oro ciò che luccica" dice il proverbio. La crescita organica che Devumi promette nasconde ben altre problematiche. Benvenuti nel social frauding 2.0!

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I servizi di vendita di fake follower

Vendere e comprare fake follower è un fenomeno esistente da diversi anni. Con il crescere del successo dei social media e di Instagram soprattutto, la volontà e il bisogno di alcuni di comprare follower per aumentare la propria fanbase ha portato alla nascita di questo nuovo servizio. Si sa che se c’è domanda l’offerta arriva poco dopo.

Inizialmente i “servizi” che vendevano follower utilizzavano la tecnica del “tutto e subito”, ovvero se uno comprava 10k follower da un minuto all’altro si vedeva aggiornato il numero della propria fanbase. Instagram si è però evoluto e ha imparato a riconoscere questi aumenti improvvisi di follower sugli account e a comportarsi di conseguenza: bannando o bloccando i profili. Per approfondire l'argomento scopri la nostra guida definitiva all'influencer fraud su Instagram.

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Nel 2015, una ricerca italiana ha analizzato oltre 10 milioni di account avvalendosi inoltre di 20k bot per poter comprendere meglio l’influenza dei profili falsi nell’ecosistema di Instagram. I loro risultati parlavano chiaro: esistevano oltre 200 servizi di vendita di follower falsi che andavano dal mediocre al decisamente sofisticato, con servizi di pagamento che accettavano addirittura criptovalute come i BitCoin.

Vendo follower falsi per soldi veri

La ricerca “Instagram spam-bots and social media popularity” di Andrea Stroppa, Daniele di Stefano, Matt Hofmann, e Bernardo Parrella ha portato alla luce dati molto interessanti: il 7.9% dei 300 milioni di utenti di allora erano bot mentre quasi il 30% degli utenti era inattivo. Nella loro analisi comportamentale dei bot hanno scoperto che uno di questi posta in media 6 contenuti al giorno seguendo 41 profili per ogni suo follower, al contrario un utente reale segue mediamente un profilo per ogni follower. Inoltre questi bot provenivano da IP sempre diversi facendo credere ai servizi di instagram che i follower provenissero da nazioni diverse. 

evoluzione frodi instagram Grafico dell'andamento dei follower totali di un profilo che non fa uso di bot.

 

Con il passare degli anni, mentre il social metteva in atto nuove strategie per scovare i fake follower, questi si facevano sempre più sofisticati e le tecniche di rilascio dei bot si modificavano. Molti servizi passarono così dal distribuire i bot immediatamente al farlo in modo dilazionato facendo sembrare la crescita organica. Un altro vantaggio di questo sistema di distribuzione eral'eliminazione degli spike molto riconoscibili su tool di analisi come Socialblade. 

evoluzione frodi instagram Grafico che mostra l'aumento improvviso di follower in un profilo Instagram.

 

Inoltre, per far fronte al problema di account con decine di migliaia di follower ma con like e commenti a due cifre, questi “rivenditori di successo” hanno cominciato a sviluppare bot per l’engagement capaci di commentare e mettere like come utenti reali. Tra le modifiche ai sistemi di distribuzione anche la provenienza dei profili fake ha cominciato a cambiare. Mentre prima molti di questi falsi follower provenivano da aree geografiche difficilmente afferenti al profilo seguito ora il servizio presenta al suo cliente profili più geograficamente compatibili. Insomma, i sistemi si sono evoluti ma sia Instagram che molti altri social stanno cominciando a controllare in modo approfondito l’utilizzo di bot e automazioni.

Giro di vite contro i bot

Mentre Instagram, già nel 2015, eliminava centinaia di migliaia di profili falsi un social come Twitter preferiva concentrarsi sul controllo degli utenti attivi e sulle attività legate al cyberbullismo e alla diffamazione. In seguito alle ultime presidenziali americane, in cui ci sono state prove di migliaia di fake account che hanno postato contenuti divisivi e fake news, i controlli si sono fatti più severi.

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Devumi, la fabbrica di fake follower

In apertura abbiamo parlato della Devumi. Ed è proprio di questa azienda - in quanto nei termini del servizio presenti sul suo sito è registrata come Devumi, Inc. - che si è ritrovata in mezzo alla bufera quando lo scorso gennaio un’inchiesta del New York Times ha svelato i retroscena del successo di numerosi profili Twitter di personalità di spicco come attori, politici e sportivi, ritrovando oltre 3.5 milioni di profili fake riconducibili all'azienda.

Ma oltre all’esistenza di questi account falsi il New York Times ha scoperto qualcosa di ben più grave. Oltre 55k di questi profili erano riconducibili a persone reali, le quali erano state letteralmente vittime di furto d’identità. Infatti su questi profili erano segnati in modo riconoscibile, nomi e cognomi di persone reali, alcune anche minorenni, oltre alle città di provenienza, alle immagini di profilo e ad altri dati personali.

 

evoluzione frodi instagram La Homepage di Devumi, dove non si parla certo di bot e fake follower.

 

Secondo i dati di Twitter sui 50 milioni di utenti della piattaforma almeno il 15% sarebbero fake account - si pensi inoltre che Facebook ha comunicato che sul suo social potrebbero trovarsi almeno 60 milioni di profili falsi sugli oltre due miliardi di account.

In un periodo in un cui ci si batte strenuamente per educare ad una cittadinanza digitale che permetta agli utenti di riconoscere le fake news, molti social stanno sviluppando nuovi modi per riconoscerle. Questo continuo aumento di account falsi non fa altro che esacerbare le cose e a rallentare i progressi delle singole piattaforme. Secondo l’indagine del Times i clienti della Devumi sarebbero almeno 200mila, tra cui sono stati scoperti diversi sostenitori del presidente Trump ma anche un membro dello stesso Consiglio d’amministrazione di Twitter.

Le conseguenze sull’influencer marketing

In un mercato dove il numero dei follower e l’engagement sono due delle metriche principali, avere la possibilità di gonfiarle con delle spese davvero modeste (Devumi offriva 300k follower su Twitter per la modica cifra di 2000 dollari) ha delle ovvie ripercussioni.

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In un programma di influencer marketing un content creator con una base di 100k follower può arrivare a guadagnare quasi 2.000 euro mentre uno con un milione fino a quasi 10.000 euro per un singolo post. Se il mercato si saturasse di influencer con fanbase gonfiate da bot si verrebbero a creare due problemi:

  • Gli influencer autentici si vedrebbero penalizzati in favore di account con un seguito maggiore anche se falso.
  • Nel lungo periodo si potrebbe assistere ad una svalutazione del valore dei servizi offerti da un creator visto l'aumento della presenza di influencer con numeri molto alti.

I diversi social network si stanno impegnando a cambiare le loro politiche in fatto di bot e account fake. Il GDPR inoltre punterà maggiormente i riflettori sulla difesa della privacy per cui i furti di identità attuati da molti di questi account falsi potranno essere perseguiti in modo più incisivo. Per il momento, una delle conseguenze del cambio di politica di Twitter verso i bot l’ha sperimentata Devumi in prima persona in quanto il suo servizio di vendita di follower su Twitter non è più disponibile da febbraio.

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Conclusioni

  • Le aziende di vendita di follower ed engagement sono tuttora molto attive.
  • Nel 2015 l’8% dei profili su Instagram era falso mentre il 30% di utenti inattivo.
  • I profili falsi su Twitter sono almeno 7.5 milioni mentre su Facebook almeno 60 milioni.
  • Negli scorsi anni Twitter è stato terreno fertile per l’acquisto incontrastato di fake follower.
  • Devumi, uno dei maggiori provider di follower falsi, dopo un’inchiesta del New York Times ha sospeso il proprio servizio su Twitter.
  • Il giornalismo investigativo funziona.

 


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