
Il nostro reparto di Influencer Relationship Management (IRM) lavora tutto il giorno facendo da punto di contatto tra gli influencer e i brand. Chi meglio di loro può raccontare i segreti per selezionare l’influencer più adatto per il tuo programma di influencer marketing? Li abbiamo interpellati ed ecco quattro segreti riguardo alla selezione di un influencer che in pochi conoscono.
1. Leggi la bio!
Può sembrare banale ma in realtà la bio di un profilo può raccontare molto. È un posto dove bisogna condensare tutto il proprio essere in pochi caratteri: 160 su Twitter e Pinterest, 150 su Instagram e solo 101 caratteri su Facebook. C’è un approccio creativo? Oppure vengono esplicitate le aree di competenza? Vengono utilizzate tante emoji per utilizzare meno caratteri e per essere graficamente più attraenti? Sono tutti aspetti che si possono prendere in considerazione e che mostrano in modo veloce e immediato chi ci troviamo davanti. C’è un famoso meme che mette a confronto le tre bio su Twitter di Tom Hiddleston, Mark Ruffalo e Robert Downey Jr. che riassume alla perfezione i vari i modi di raccontarsi.
Hiddleston, attore inglese che interpreta Loki in diversi film dei Marvel Studios è conciso: “Actor.”, sei caratteri per raccontare il suo lavoro. Diverso l’approccio di Mark Ruffalo: “I'm a husband, father, actor, director, and a climate change advocate with an eye on a better, brighter, cleaner, more hopeful future for all of us.”, siamo vicini al limite di caratteri, 148 sui 160 disponibili. Qui Ruffalo (il Dottor Bruce Banner per i Marvel Studios) si racconta sia nei propri ruoli lavorativi, attore e regista, ma soprattutto dona una visione personale, padre e marito, ed enfatizza il proprio impegno civile, attivista contro il cambiamento climatico per un futuro più pulito e migliore per tutti. Infine Robert Downey Jr., famoso per il ruolo del futurista Tony Stark/Iron Man: “You know who I am”, sapete chi sono. Cita il suo personaggio (“I am Iron Man” è la battuta che chiude il primo film) con grande ironia, che è infatti il punto centrale di tutta la sua comunicazione sui social.
“Non c’è una regola per definire quale sia la bio migliore, è importante sapere come vuoi impostare la tua campagna per capire se sarà più utile avere un influencer che sia creativo e ironico, oppure che abbia un approccio più impegnato. La scelta è tua."
2. Tieni d'occhio le stories!
Il feed di un influencer è per molti di loro qualcosa di sacro. Non deve essere sporcato con contenuti “altri” e deve seguire la linea editoriale che hanno impostato nel tempo. Grazie alle stories questo limite è facilmente superabile. Dal momento che le stories si cancellano dopo 24 ore c’è molta più libertà nel loro utilizzo. Se i contenuti non sono perfetti, sono un po’ “sporchi” oppure sono estemporanei, non ci sono danni a lungo termine per il profilo. Anzi, in questo momento le stories vengono preferite dalla maggior parte degli utenti di Instagram, ben l’80% degli utenti attivi quotidianamente sulla piattaforma (più di 400 milioni) guarda le stories. Quindi è utile collaborare con un influencer che sia molto attivo sulle storie perché potenzialmente può raggiungere un pubblico più ampio.
Fonte: statista
Ma non bisogna guardare le stories solo per capire se un influencer è bravo ad utilizzarle oppure no. Un’altra delle particolarità delle stories è che ingaggiano molto di più il pubblico, attraverso una storia un influencer può parlare al suo pubblico in un modo molto diretto, venendo quindi sentito più “vicino” dai suoi, cementando il rapporto con loro. In questi brevi video (o foto) inoltre, i creator si raccontano mettendosi molto più “a nudo” che sul loro feed. Fanno vedere molto più di loro stessi, raccontano delle passioni che magari non mettono in mostra sul feed ma che potenzialmente possono aprire la strada a collaborazioni diverse (per esempio una mamma che racconta la sua passione per il design) che hanno il potenziale di andare a toccare un pubblico forse diverso ma comunque interessato.
“Non limitarti solo alle foto di un feed ma controlla quotidianamente le stories di un influencer per conoscerlo meglio e scoprire di più su di lui”.
3. Segui gli influencer con costanza
Non sempre l’anima gemella la trovi al primo colpo, anzi, è molto probabile che dovrai conoscere molte altre persone prima di riuscire a conoscere quella giusta. Con gli influencer devi seguire lo stesso metodo, devi conoscere e incontrarne tanti per poi poter scovare quello adatto alle tue necessità. E l’unico modo per farlo è seguire con regolarità molteplici profili alla volta. In questo modo potrai essere più a contatto con loro e la loro fanbase, riuscendo a capire meglio sia le interazioni tra creator e follower che la loro frequenza.
Stando a stretto contatto con gli influencer e seguendo da vicino i loro profili riuscirai a capire anche gli orari di pubblicazione che seguono e la quantità di interazioni che raccolgono nel breve e nel lungo periodo, così da poter controllare che tutte le visualizzazioni e l’engagement provengano da fonti sicure (anche in ottica di anti-frode). Inoltre in questo modo potrai seguire con costanza le storie che posteranno. Instagram sta infatti promuovendo molto questa feature che permette di ricevere degli avvisi per ogni nuova storia.
“Solo seguendo gli influencer quotidianamente riuscirai a comprendere meglio i loro contenuti e il loro stile. È per questo che seguiamo quotidianamente migliaia di profili, dobbiamo stare sempre sul pezzo.”
4. Analizza sempre i dati
Devi fare estrema cautela nella selezione di un profilo che sia libero da interazioni e follower falsi. Nell’edizione 2018 dei Cannes Lions Awards, i premi della creatività pubblicitaria online e offline, Keith Weed, CMO di Unilever ha preso una posizione molto forte contro i fake influencer portando alla luce la più importante sfida del settore.
Nella selezione bisogna analizzare al meglio i dati per riuscire a scovare quei profili che hanno acquistato fake follower. Dalla disparità tra follower ed engagement alla presenza di follower dalla strana provenienza, fino ai commenti automatizzati, un’attenta analisi può farci scovare quei profili che promettono grandi numeri ma in realtà sono solo “fumo e niente arrosto”. Scovare questi profili è una delle criticità del momento ed è necessario riuscire a rendere il nostro ecosistema più sano aiutando in questo modo sia i brand - che avranno la garanzia di lavorare con influencer che porteranno dei veri risultati - che gli stessi influencer che saranno tutelati dai loro colleghi fraudolenti vedendo svilito il proprio lavoro.
“Grazie ad un’attenta analisi dei dati e all’utilizzo dei tool di fraud-checking della nostra piattaforma lavoriamo costantemente per riconoscere ed evitare quei profili che non porteranno un valore al programma di un brand.”
Questi quattro segreti ti hanno ispirato? Vuoi continuare la tua ricerca di un nuovo talento con il quale attivare una collaborazione lavorativa? Vuoi cercare un nuovo brand ambassador? Allora leggi la nostra guida alla selezione del miglior creator per un programma di influencer marketing.
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